Un Festival mai in vacanza

 Un Festival mai in vacanza

Tra prove e prese il Festival Carducciano non è mai in vacanza

Giovedì 15 febbraio, giorno di vacanza

Ore 08.00: sveglia

Ore 10.00: Bronzolo

Con la faccia un pò assonnata scendiamo tutte dall’autobus e in quel di Bronzolo ci dirigiamo verso la palestra. Neanche durante le feste di Carnevale non ci si riposa; il gruppo di danza moderna è sempre pronto a lavorare. Entriamo in palestra ed iniziamo a scaldarci visto che il tempo non aiuta. La rappresentante nonché coreografa Elena ci guarda con un sorrisetto annunciando un nuovo pezzo da inserire nella coreografia: un passo a due fatto di prese molto complesse e con qualche briciola di pericolo, esattamente come piace a lei. Siamo tutte un pò preoccupate ma ci piace metterci alla prova, allora ci tuffiamo subito nella coreografia.

Ci mostra la prima sequenza di passi ed iniziamo a provare. Ok, gamba che si alza, mano, scivolo, rotolo e prima presa…ooops. Sembrava più facile di quanto credessimo, quasi tutte cadiamo, inciampiamo e inizia una catena di lamenti che lasciano presto spazio alle risate. “Elena qualcosa di un pò meno difficile?!“…”Non se ne parla nemmeno, dobbiamo mantenere alto il nostro titolo e dobbiamo sempre migliorarci. Lo volete o no il podio?!

Cariche e motivate, pensando alla bellissima esperienza che ci ha meritatamente assegnato il primo posto in danza moderna l’anno scorso, incominciamo a darci più fiducia e proviamo instancabilmente quella maledetta presa.

Qualcuno ha ancora qualche difficoltà…

La coreografia continua ed iniziamo a capire anche i conti sulla musica che corre mentre noi cerchiamo di stare al passo. Braccia, spalle e ginocchia doloranti ma per il festival questo ed altro. Nonostante le cadute, ci stiamo veramente divertendo e tra di noi si è già formato uno spirito di gruppo solido quindi le prove sono anche un momento di sfogo, risate e chiacchiere.

Ma Elena non ci fa perdere un attimo e ci mostra l’ultima presa del passo a due. Questo si che ci fa pensare all’anno scorso: “Paso a dos con la muerte“, non più un titolo ma la realtà. Un pò tentennanti iniziamo ad esaminare ogni elemento, ma a tutte risulta difficile soprattutto nel poco tempo in cui dovremmo saltare, aggrapparci e fare un avvitamento sulla compagna. Ci vediamo proprio la morte addosso. E infatti finisce così:

O così:

Dopo circa 3 ore siamo stanche e sudate, ma i risultati sono già arrivati e siamo soddisfatte.

Concludiamo ripassando il pezzo creato dal nostro mitico Leo, colui che dona alla coreografia quella nota caliente che solo il Carducci può trasmettere.