L’è lunga e tormentata

 L’è lunga e tormentata

E ci risiamo,
ma che volete che faccia,
inventa’ qualcosa che piaccia?
Eh sì, l’è cosa dura
vincer senza una congiura.
A dir il vero c’aveo pensato
ma sapete, è tanta la paura
di finir in questura.

Già, le categorie son tante,
musica, canto e danza,
ma non so fa’ il danzante
e men che meno il cantante
con voce acuta e brillante.

No, no, l’ansia del palco,
non sono im grado di far niente
davanti a tutta quella gente.
Che poi, tra quelli che gridano
ci trovi pure qualche docente
che s’unisce ai cori,
quelli dal suono indecente.

E fu così che anche l’improvvisazione
si ridusse a mirabile visione,
per chi sì, sa fare il buffone,
ma non per tutta la nazione.

E con la matita in mano?
A mischiar bianco, nero e ciano?
È un’idea esile, lontana
che piano piano si disfa, frana.
Lascio lì quest’arte,
in qualche angolo, in disparte.

Ma pur di prenderci il trofeo,
vedrai che qualcosa la creo,
la voglia di vincer è troppo forte
per fermarsi davanti un muro
temendo l’esito futuro.

Ma che trofeo, vi chiedete voi
quello che vincono gli eroi,
che siamo solo noi!