La scenografa disperata
Storia di una scenografa disperata
Domenica 11 marzo. Piove. Guardo fuori dalla finestra il cielo grigio, le goccioline scivolano sulla finestra. Ma adesso devo tornare a lavorare: eccomi sono la scenografa disperata! Quest’anno curo le scenografie e i costumi di musical e di danza moderna. Non posso negare di star impazzendo. Tra bare, lapidi e mummie, la mia casa sembra un cimitero. Mi sto impegnando molto e il risultato di alcuni elementi mi soddisfa particolarmente.
I vestiti del musical sono stati e sono tutt’ora un’impresa. Bisogna dare qualche sferzata di colore, qualche dettaglio in più rispetto all’anno scorso. Sono soddisfatta di ciò che si sta creando e quando ogni singolo partecipante indossa il suo costume, si cala perfettamente nel personaggio. So che l’interpretazione è uno dei punti fondamentali di questa categoria. Spero che grazie a questa chicca, il musical avrà quel tocco in più.
Neanche danza moderna non mi lascia riposare un secondo. Il tema è ancora segreto e quindi non posso svelarvelo, ma anche qua lo shopping tra lana, stoffe e chiffon è stato sfrenato.
Oggi cercherò di finire la gonna di una delle ballerine, che forse potrà darvi qualche indizio su quello che le ballerine interpreteranno.
Mentre casa mia continua ad essere un’atelier, per fortuna a partire da domani faremo una full immersion in questo festival, che è ogni giorno è sempre più vicino. Durante l‘autogestione di tre giorni infatti ci sarà un corso capitanato da Gaia, Chiara e non che da me, dedicato alle scenografie e ai costumi. Chiunque è invitato a partecipare, si accettano persone creative e non: basta aver voglia di divertirsi e di sporcarsi le mani con un pò di colore! Con l’aiuto di tutto il Carducci riusciremo sicuramente a concludere il lavoro. Per ora è tutto, vi terrò aggiornati.
La scenografa disperata