LA SARTORIA SBARCA AL GALILEO GALILEI

 LA SARTORIA SBARCA AL GALILEO GALILEI

Aghi, forbici, metro, stoffe. A Carnevale, come tradizione, ogni cittadino di Bolzano si impegna a realizzare il miglior costume della città ed in questi giorni ne abbiamo visti di tutti i tipi, dagli splendidi girasoli di Vincent VAN GOGH allo spaventoso Pagliaccio del celebre film “IT”.

Per noi galileiani il pensiero è rimasto invece fisso sul Festival e quindi, anche tra un giovedì ed un martedì grasso colorati e pieni di allegria, pur se lontani dall’amato (ogni tanto è lecito esagerare con le parole!) Istituto, si è parlato esclusivamente della ricerca del miglior abito da scena, già iniziata da settembre e che evidentemente andrà avanti, sempre più spasmodica, fino ad aprile.

Nelle ultime settimane i “sotto-rappresentanti” delle categorie di musical, danza moderna, danza classica e teatro hanno letteralmente preso le misure dei vari partecipanti, per realizzare costumi che calzino “a pennello”. Subito dopo i “capi”, sempre più attivi, quasi frenetici, si sono recati presso alcune sartorie o negozi di giocattoli, per acquistare tutto il materiale necessario per ogni ragazzo. Tra centinaia e centinaia di stoffe esaminate con cura, la scelta è caduta su tagli di fattura semplice, ma dai colori vivaci. Altre spese necessarie sono state quelle per i trucchi e gli accessori, con interi reparti di vari negozi cittadini svuotati, visto che di tali elementi ne serviranno moltissimi.

Stoffe su stoffe!

Dopo il ritorno a casa dei nostri eroi con sacchetti e scatoloni pieni di tessuti, aghi, spilli e parrucche è venuto “il bello” e cioè il lavoro di preparazione dei costumi. In questo caso è stato fondamentale l’aiuto di una costumista di livello, quasi da premio Oscar (visto il periodo), individuata nella nostra sarta di fiducia, alias “nonna Franca”, già curatrice ufficiale di vari vestiti di Carnevale. Insieme a lei ci siamo messi all’opera con ago, filo e macchina da cucire e in pratica, tra Pierrot ed orsi carnascialeschi e gli abiti per le serate moderne e classiche, non ci siamo mai fermati, lavorando giorno e notte.

Certo che non tutto è filato liscio, perché anche chi programma ogni dettaglio può incappare nell’imprevisto o in una valutazione errata. Ad esempio, la quantità di stoffa acquistata per realizzare 5 costumi di un particolare animale non era sufficiente per vestire altrettanti attori, “troppo” alti. Ma una cosa è sicura: non sono questi i problemi che ci spaventano. Un piccolo rallentamento dei programmi serve solo a spronarci a dare di più, per ottenere con il nostro lavoro i frutti migliori, la cui maturazione già si intravede.

Spilli, aghi, metro, forbici… si parte a cucire!